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Crisi d'impresa: il "concordato in bianco" - 21/10/2014

Il "concordato in bianco" e' il ricorso che l'azienda in crisi puo' presentare al Tribunale per esprimere la volonta' di presentare una proposta ed un piano ai creditori, ma riservandosi di depositare i documenti e la attestazione entro il termine che il Tribunale assegnerà. Il debitore entro tale termine può valutare e negoziare il piano, eventualmente anche convertendolo in un accordo di ristrutturazione dei debiti.

Effetti della domanda di "concordato in bianco"

I creditori non possono avviare azioni esecutive e/o cautelari e le ipoteche giudiziali, iscritte nei 90gg. anteriori alla data di pubblicazione del ricorso nel registro delle imprese, sono inefficaci nei confronti dei creditori anteriori.

Cosa può fare l'imprenditore dopo la presentazione del ricorso

Dopo il deposito e fino al decreto di ammissione, il debitore può compiere gli atti di ordinaria amministrazione e gli atti urgenti di straordinaria amministrazione previa autorizzazione del Tribunale.

Il piano e la documentazione devono essere attestati

Il piano di concordato deve essere attestato da un professionista indipendente.

Che requisiti deve avere l'attestatore e da chi è nominato

L'attestatore è nominato dall'imprenditore e deve essere un professionista indipendente.

L'attestatore è indipendente se:
a- Non è legato al debitore o da coloro che hanno interesse  al risanamento da rapporti personali o professionali che possono compromettere l'indipendenza del giudizio;

b- Possedere i requisiti di indipendenza previsti dall'art. 2399 del codice civile;

c- Negli ultimi 5 anni non ha lavorato per il debitore o svolto consulenza (anche tramite colleghi con cui è associato), o assunto carica di amministratore o sindaco.

Cosa riguarda l'attestazione del professionista

La relazione del professionista deve riguardare sia la veridicità dei dati aziendali, sia la fattibilità del piano. Tali requisiti devono persistere anche in relazione alle attestazioni nell'ambito degli accordi di ristrutturazione di debiti.

Cosa succede se nel termine assegnato dal Tribunale (da 60 a 120 gg) la documentazione prevista dalla legge non viene depositata

Se il ricorso non e' integrato oppure in alternativa non sia stato presentato un accordo di ristrutturazione, o sono stati omessi gli obblighi di informativa periodica, il Tribunale può dichiarare l'inamissibilità della proposta e procedere, su istanza del PM o dei creditori, a dichiarare il fallimento dell'azienda.

Di quali professionistri ha bisogno l'imprenditore

Innanzitutto va valutata la dimensione aziendale, tendenzialmente è necessaria l'assistenza legale per quanto riguarda la presentazione della proposta, il recupero dei crediti e la gestione in genere dei contenziosi; un revisore legale dei conti o una società di revisione per la certificazione di veridicità dei dati aziendali; un tecnico per la valutazione delle proprietà immobiliari e mobiliari dell'imprenditore e un professionista indipendente per la relazione di attestazione.

Se la tua azienda attraversa una fase di crisi e vuoi approfondire la tematica per una possibile soluzione della crisi abbiamo le competenze per assisterti in ogni fase della procedura. Puoi contattarci ai recapiti:

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dott. Fabio De Mattia al 347 2157285